9/30/2013

Pensieri sparsi a 43 giorni dalla partenza.

Questo aggiornamento non ha un vero perché, avevo voglia di scrivere e così eccomi qui.
Mancano 43 giorni alla partenza e sto iniziando ad inscatolare tutte le mie cose. Ovviamente non potrò portarmi tutto quanto, partirò con lo stretto indispensabile. Come bagaglio potrei portare un massimo di 20 kg in stiva ma dubito di arrivare a così tanto. La mia indole pigra mi ha sempre suggerito di "buttare via" le cose vecchie ed ecco qui che me ne parto solo con la biancheria, due paia di jeans, due paia di scarpe, qualche t-shirt, tre felpe, la giacca a vento, oggetti di uso quotidiano (spazzolino, spazzola, phon, pc, carica batterie del cellulare e ovviamente la macchina fotografica) e magari un ombrello ( FORSE a Londra potrebbe servirmi).
Questo è quanto.
Quindi adesso inscatolerò tutti i libri, i dvd, i cd e le varie memorabilia e poi tornerò a prenderle, "un giorno", chissà quando.
Magari appena avrò un affitto decente da non condividere "con i messicani" (è una lunga storia, n.d.t.) e dove poter portare anche il mio cane che, nel frattempo, mi aspetterà in Italia. Ecco, forse è Dora (il mio cane) a darmi la spinta che mi serve. Desidero sbrigarmi ad ingranare la marcia a Londra, con il lavoro e tutto il resto, per poter tornare a prenderla e portarla via con me il prima possibile.

Nel frattempo cerco di vedere tutti gli amici il più possibile, prima della partenza. Ho un po' di magone per questa questione del lasciare qui in Italia praticamente tutti i miei affetti. Anche se ormai espatriano tutti, eh...
Ci tengo davvero tanto a coltivare questi rapporti anche dopo il trasferimento. Spero sarà semplice come me lo immagino! In fondo mica siamo negli anni '30 quando non si aveva più notizie di chi emigrava.
Non verrò risucchiata da un buco nero, sarò a Londra, 2 ore e mezza di volo da qui.
E poi con tutti questi social network è difficile perdere le tracce delle persone, anzi... forse ce ne sono troppe di tracce con tutti questi GPS che indicano dove sei, quando e con chi ad ogni tuo spostamento.

Le conclusioni non sono mai state il mio forte quindi ne prendo atto, lo ammetto e concludo così questo post.
Bye bye.

9/23/2013

lavorarealondra.com



In molti mi chiedete come io mi sia organizzata per i primi mesi che passerò in quel di Londra.


Posso dire che mi sto affidando ad una agenzia di "inserimento".
Non  una di quelle agenzie che ti "offre" il lavoro, bensì una di quelle che mi aiuta solo a cercarlo e che in più si occuperà al posto mio di sbrigare la gran parte delle pratiche burocratiche più noiose. 
Teoricamente, dopo avermi tradotto il curriculum stampandomelo nel formato inglese, l'agenzia dovrebbe iniziare a cercare dei colloqui di lavoro che poi alla fine dovrò affrontare da sola.
C'è anche il "soddisfatti o rimborsati", ovvero se non trovo lavoro entro il primo mese mi restituiranno l'intera quota versata per l'intero servizio. 
Not bad!


E' un buon affare, non mi lamento.
Tra i loro servizi si possono trovare vari "pacchetti" tra cui scegliere. 
Ho optato per quello "Lavoro + Alloggio", almeno so dove dormire per i primi tempi sapendo di avere una "base" garantita per qualche tempo.
Avrò anche l'assistenza per la ricerca al lavoro garantita per sei mesi.

Il sito dell'agenzia è http://www.lavorarealondra.com/

Lo scrivo qui sperando che possa essere di aiuto per altre persone intenzionate ad andarsene via :)

Io me ne vado.



Io sono Francesca, ho 28 anni e sono di Roma.

Il 12 Novembre 2013 mi trasferirò a Londra con la speranza di riuscire a stabilirmi definitivamente fuori dall'Italia, dove ho sempre vissuto. 
Avverto la necessità di cambiare vita, di cercare una stabilità e un luogo migliore dove vivere e dove, magari, crescere una famiglia tutta mia un giorno o l'altro.

Me ne vado alla ricerca di mentalità più aperte, di una educazione civica migliore e anche di una vita dignitosa. 
Non partirò con l'aspettativa di "diventare ricca" o fare fortuna. Questo proprio no.

Parto per me stessa, perché sono un po' stanca di vivere in una Nazione in cui sei obbligato a pagare tasse per servizi che non ci sono mai stati, non ci sono adesso e non ci saranno mai.
Sono anche un po' stanca della mentalità finta nazionalista di tanti Italiani.
Omofobia, razzismo, ignoranza, pochezza spirituale.

Vorrei vivere in un posto dove, sì, ci saranno certamente dei problemi come in qualsiasi altra parte del mondo, ma almeno puoi provare ad essere quel che ti senti di essere senza problemi e dove forse per vivere da solo/a non devi arrivare ad avere 38 anni. 

Vorrei un posto dove regni la meritocrazia, dove il lavoro nobiliti la persona e non sia una umiliazione o sottomissione. 

Parto alla ricerca di questo luogo e non so se sarà Londra. 
Se così non fosse, proverei in altri Paesi ma di certo non tornerei in Italia. Io qui non ci torno.

L'Italia è bellissima. Clima perfetto, territorio mozzafiato, un sole meraviglioso, il cibo e la cucina migliore del mondo, per non parlare delle opere d'arte...

Londra è grigia e piove sempre.

E quindi? Non me lo godo il sole se resto intrappolata in queste sabbie mobili di disoccupazione e finte leggi che non fanno altro che impedirti di crescere e percorrere la tua strada.

Pioggia o non pioggia, me ne vado!

Mi piace immaginarmi lì, tra qualche anno. 
Eccomi, sono quella con ombrello, impermeabile e la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta.

Mancano 49 giorni alla partenza. 
Sempre meno.